martedì 2 febbraio 2010

Brace, brucia l'inverno, luce

Periodo di antichi rituali questo.

L'ultimo giovedì di gennaio nella zona dove viviamo (ma leggevo che è usanza diffusa soprattutto nel nord Italia), si brucia la Gibiana, un fantoccio di stracci che rappresenta il freddo dell'inverno. Ci si scalda attorno al falò, si mangia il risotto giallo con la salsiccia, le castagne bianche con il latte, vino caldo. I bambini cantano attorno al fuoco e picchiano vecchi coperchi con i cucchiai. Si raccontano storie di streghe cattive, bambine coraggiose e mamme furbe. Si cantano canzoni ritmate e ripetitive.

Poi i tre giorni della merla, 29-30 e 31 gennaio. La storia raccontata ogni anno, la voglia di stare al caldo, dentro casa, un pensiero in più agli uccellini fuori per cui lasciamo briciole e semini.

Oggi, la Candelora, con tutte le interpretazione romane, celtiche, cristiane. Qui c'è un bellissimo sole e una luce accecante, quindi (secondo la tradizione) il freddo dell'inverno durerà ancora a lungo... e io sono già in semi-letargo adesso!

Questa sera ci aspetta una zuppa semplice a lume di candela e una coperta per tre per scaldarci con qualche storia.

Buona luce!

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