lunedì 5 dicembre 2011

6 mesi di pannolini lavabili

Ormai sono 6 mesi che usiamo per Maia i pannolini lavabili.


Pit stop al cambio ;-)
Abbiamo iniziato quando aveva 15 giorni perché non avendoli mai usati (con Lorenzo solo U&G ...sob) pensavamo richiedessero grandi energie e impegno e quindi aspettavamo di ingranare un po' con le nuove incombenze di neo genitori.

 Prima di aspettare Maia avevo già le idee chiare: al prossimo bimbo pannolini lavabili, di principio, perché sono anni che si usano assorbenti lavabili e coppetta, si sta attenti ai consumi, a quello che si mangia, al nostro impatto di famiglia e individui.
Io avevo insomma le idee molto chiare ... il futuro papà no.

E così quando aspettavamo Maia, con la famosa tattica del rivolo d'acqua, che scorre piano e inoffensivo ma scava la roccia, ho iniziato a lavorarmi il marito ;-)

La strategia va pianificata partendo dal profilo del marito. Il mio è tecnologico, amante del bello e del nuovo e attento all'ambiente.

 Step 1: io, girovagando in rete, avevo trovato molto materiale (soprattutto su www.pannolinilavabili.info e www. nonsolociripa.it). Tra questo materiale, tramite il forum di promiseland.it, anche una guida, scritta da un gruppo di mamme, che a noi è stata utilissima: "Cambiare il pannolino - manuale di sopravvivenza per genitori ecologici o aspiranti tali", che è possibile scaricare dalla homepage di detersivi bioallegri. Detto fatto: scaricato e girato al marito che, devo ammettere, ha letto con interesse.

 Step 2: il pannolino che più si avvicinava al profilo del marito era sicuramente l'AIO (tutto in uno). Ammettiamolo: l'ho lasciato crogiolare un po' nell'idea che con gli AIO il cambio sarebbe stato identico a quello degli U&G, con in più delle bellissime e simpaticissime fantasie sul pannolino. Però ... però a me non convincevano, soprattutto per quanto riguardava l'asciugatura (dove viviamo è molto umido) ma anche per i prezzi (l'idea era quella di acquistare 24 pannolini per il giorno e continuare con gli U&G di notte).

 Step 3: io, come avrete capito ;-) , avevo già deciso quale pannolino era più adatto a noi in quel momento, valutando il discorso asciugatura, versatilità e costo: il prefold!
Il prefold è un rettangolo di cotone, composto da più strati: solitamente 8 nella parte centrale e 4 ai lati. In base al tipo di piegatura che viene fatta varia la zona di maggior assorbenza e/o la capacità di contenimento. Sopra il prefold, per evitare che si bagnino i vestiti, si mette solitamente una mutandina in PUL (tessuto impermeabilizzato ma traspirante) o in lana (a cui ciclicamente bisogna fare un bagno di lanolina per mantenere le proprietà idrorepellenti). I vantaggi di questo sistema sono la possibilità di cambiare solo il prefold e utilizzare la stessa mutandina per più cambi (se non si sporca di cacca), l'asciugatura più rapida e la possibilità di scegliere tra diverse piegature a secondo delle esigenze.


Quindi deciso: 24 prefolds taglia M e tre mutandine in PUL colorato: contenta mamma ecominimalista e papà ecotecnochic ;-) E insieme a questo kit iniziale un AIO con interno in bambù in offerta, un AI2  e 3 ciripà.
Arrivati, ho iniziato a metterli in lavatrice quando c'era spazio, in modo da aumentarne l'assorbenza prima dell'utilizzo (consigliano 3 lavaggi). Usiamo già detersivo ecologico e percarbonato all'occorrenza, niente ammorbidente (cos'è?), a volte soluzione di acido citrico al 15%, quindi non è stato difficile seguire le istruzioni di lavaggio.

I prefolds ci sono piaciuti subito e utilizzandoli come inserti, piegati in tre per il lato lungo (piegatura per bimba) il papà li ha gestiti subito con tranquillità. Abbiamo usato anche l'AIO  e l'AI2 ma i prefold rimangono i nostri preferiti. L'importante è che la mutandina sia ben posizionata e chiusa (soprattutto sul girocoscia). Durante l'estate, quando faceva molto caldo, abbiamo usato anche ciripà e prefold senza mutandina per tenere la bimba più fresca e sembrava apprezzasse :-)

Fino al mese scorso, di notte usavamo gli U&G: Maia non si sveglia mai del tutto per ciucciare e l'idea di lasciarla a contatto con la pipì per così tante ore ci ha fatto desistere dall'utilizzare i prefold. Poi ho scoperto su facebook un gruppo sui pannolini lavabili e leggendo le abitudini notturne delle altre mamme abbiamo deciso di acquistare dei poket con la parte a contatto della pelle in pile (che drena lasciando la pelle meno umida) e degli inserti in microfibra (ma si possono usare benissimo anche prefold o similia): ne abbiamo presi 3 e riusciamo a gestire in tranquillità tutta la settimana (asciugano molto velocemente).

Insomma: il mondo dei pannolini lavabili è tutto da scoprire con le sue mille possibilità. Noi lo stiamo scoprendo e ci piace sempre di più (anche al papà inizialmente scettico)!


venerdì 4 novembre 2011

+ mamma - blogger


La nascita di Maia, come è giusto che sia, ha imposto una riorganizzazione delle abitudini e una ridefinizione delle priorità. Sommate il tutto alla ricerca di nuovi equilibri familiari e vi trovate il blog silente da maggio...

Ma è uno spazio che voglio conservare e aggiornare, anche se attualmente con tempi a dir poco dilatati ;-)

Sai mai che tra una lavatrice di pannolini, una ciucciata di tetta e una passata d'aspirapolvere con bimba in fascia riesca a scrivere qualcosa di più articolato!

E per chi ha la pazienza di aspettare: grazie!

martedì 31 maggio 2011

Benvenuta!


I miei cuccioli si fanno aspettare ma ne vale sempre la pena ...



Benvenuta Maia! 20 Maggio 2011

mercoledì 4 maggio 2011

Ci siamo quasi

Ormai siamo in dirittura d'arrivo :-)


La voglia di vedere, allattare, coccolare e contemplare questa cucciola è tanta. Il papà mi guarda la pancia sorridendo e se la immagina fra le sue braccia. Lorenzo freme nell'attesa di conoscere questa sorellina e diventare fratellone.

Io mi godo la mia pancia abitata, i suoi movimenti, questo rapporto esclusivo e privilegiato. Che sensazioni bellissime e uniche ...

mercoledì 16 marzo 2011

Alla ricerca del body

Qualche settimana fa ho iniziato seriamente a preparare il necessario per l'arrivo di Maia.
Abbiamo già praticamente buona parte delle cose più ingombranti e costose, prestate da familiari e amici o risalenti alla nascita di Lorenzo.

Per quanto riguarda i primi vestitini (body, tutine, coprifasce e ghettine, …) invece non avevo ancora nulla e quindi ho iniziato la ricerca: cose semplici, colori neutri, tessuti naturali senza stampe plasticose … che impresa! (e non mi dilungo sulla quantità di rosa che ho incontrato sul mio percorso...)

Online ho trovato vari negozi ma in nessuno sono riuscita a trovare tutto della taglia che mi serviva e avrei dovuto fare diversi ordini su diversi negozi. Ho così cominciato a girare nei negozi fisici della mia zona e … amara delusione! In alcuni non sapevano neppure esistesse il cotone biologico (“Ma che differenza c'è? Mica lo deve mangiare!”), in altri ho trovato solo pochi capi di taglie troppo grandi o di tessuti troppo pesanti (Maia nascerà a Maggio e io confido nel bel tempo!).
Alla fine ce l'ho fatta, con qualche compromesso, e l'essenziale per Maia è pronto.

Nel frattempo, per capirci qualcosa di più, ho cercato qualche informazione sulle certificazioni nel settore tessile. Le condivido con voi.

Il quadro è molto complesso, e questo mi era già chiaro da quando ho partecipato a un incontro all'interno del Convegno nazionale GAS 2010 sul tema “Progettazione di filiere solidali in ambito non-food a partire dal tessile” coordinato da Deborah Lucchetti. La questione di fondo è che nel settore tessile i passaggi sono molti e questi passaggi che avvengono spesso a livello globale. Riuscire a tracciare un prodotto tessile dalla materia prima al prodotto finito è spesso impresa titanica, soprattutto se oltre alle certificazioni su fibre e colori si cercano garanzie relative alla condizione dei lavoratori coinvolti nelle varie fasi del processo.

Nella mia ricerca sul campo mi sono imbattuta in capi con l'etichetta “Fiducia nel tessile”.
Ecco, la mania dell'etichetta mi appartiene dall'infanzia (quindi, ancor prima di guardare il prezzo di un vestito, lo rovescio e cerco l'etichetta: a volte che sorprese!) quindi sono tornata a casa e ho cercato in rete informazioni più chiare.

Sul sito Oeko-tex trovate varie informazioni e documenti. Essenzialmente si tratta di prodotti testati secondo l'Oeko-Tex® Standard 100 .
Ma cosa limita e cosa consente questo standard? I parametri li trovate qui e i valori ammessi differiscono a seconda della classe di prodotto (per esempio per i bebè sono più restrittivi).
Quindi i prodotti che presentano questa etichetta rispettano i valori indicati nella tabella e a mio parere è già un inizio, soprattutto se penso che questa etichetta inizia a diffondersi anche nella Gdo.

L'etichetta che invece non ho trovato nei negozi fisici che ho visitato è quella del GOTS (Global Organic Textile Standard), uno standard internazionale che analizza criteri ambientali e sociali relativi al prodotto tessile. Il GOTS considera due tipi di prodotti tessili: quelli prodotti con il 100% di materia prima biologica e quelli che hanno almeno il 70% di materia prima biologica. A partire da queste caratteristiche, il GOTS stabilisce dei criteri e dei parametri che riguardano la produzione delle materie prime, il processo di lavorazione e creazione de capo e le condizioni di lavoro. Per una panoramica generale dei criteri vi rimando a questa pagina , mentre il documento integrale lo trovate qui .
Sul sito trovate anche un utile database per cercare le aziende che hanno ottenuto questa certificazione.

mercoledì 2 marzo 2011

Per non esserlo più

Un video denuncia forte e poetico dove traspare tutta la naturalezza con cui si abusa del corpo femminile. Per non abituarci. Per continuare a denunciare.

mercoledì 23 febbraio 2011

Un bellissimo libro per pance, neomamme e neonati

Tu

Figlia salita da strani reami
Ora ho capito come ti chiami
Ora è fiorito il tuo nome segreto
E nelle notti io te lo ripeto
Passano i giorni, passeri lenti
Più io ti chiamo, più lo diventi
E ora nessuno si sbaglierà più
Ora sei tu

Bruno Tognolini

"Mammalingua. Ventuno filastrocche per neonati e per la voce delle mamme" è un libro piccolo e prezioso.
Bruno Tognolini arriva con le sue bellissime filastrocche fino al cuore, accompagnato dai delicati disegni di Pia Valentis.
Ho avuto modo di assistere ad una conferenza di Tognolini sull'importanza della lettura ad alta voce ed devo dire che, oltre a scrivere stupende filastrocche, ha una notevole capacità di narrare storie ed episodi che incantano e fanno riflettere.

A me piacciono tantissimo anche "Mal di pancia calabrone" e "Rima rimani" (però ammetto che sono un'appassionata di filastrocche :-) e libri per bambini). Di "Rime di rabbia" ho letto solo alcune parti: da recuperare.